Scheda informativa
Esigenze
Periodo di fioritura
Caratteristiche
Piantare correttamente
Giglio
Gigli, pura bellezza anche in vaso… Da una brutta “cipolla”, un bulbo grosso che non sembra promettere nulla, nasce un fiore di rara eleganza: quasi la storia del brutto anatroccolo... Prova i gigli anche in balcone, sono facili e splendidi. Il giglio più noto lo chiamano “giglio della Madonna” per quella sua incredibile grazia, purezza e bellezza: è il giglio bianco che a inizio estate, profumatissimo, regala grande emozione. Ma ci sono anche gigli colorati: sono i Lilium ibridi, dai grandi fiori rosa, rossi, arancioni, spesso con petali striati o a puntini, non sempre profumati ma sempre facilissimi.
I gigli hanno anche un altro pregio: sono piante poco costose, ideali per chi desidera allestire un balcone o giardino con fiori molto belli e durevoli e con poca spesa. Puoi infatti iniziare la coltivazione piantando i bulbi, in primavera o inizio estate: nel giro di poche settimane lo stelo, decorato da belle foglie a punta, emetterà grossi boccioli che, una volta aperti, rimangono splendidi per giorni e giorni, meglio se in posizione con sole alla mattina o nel tardo pomeriggio.
Se ami seguire le regole della tradizione, ricorda che i bulbi vanno piantati nel periodo fra primo quarto e luna piena, per ottenere fiori più grandi e durevoli.
Già i Greci e i Romani avevano la tradizione di porre, sul capo delle giovani spose, una corona di gigli, che sono anche consigliati per festeggiare il 6° anniversario di matrimonio e, in seguito, di tutti gli anniversari che contengono il numero 6 (16, 26...) fino al più prezioso, il 60° anno, le nozze di diamante: meritano un sontuoso mazzo di gigli per onorare la coppia di sposi maturi!
Il giglio ama il sole: solo se ha molta luce il suo stelo diventa sufficientemente robusto per restare eretto, meglio ancora se aiutato magari da un tutore, come una canna sottile di bambù legata con delicatezza al fusto. Se pianti un’aiuola con tanti gigli, scegli un posto riparato dal vento. I gigli fioriscono bene anche in vaso: in quel caso, in presenza di vento o di un temporale in arrivo, se ti è possibile sposta il vaso in un luogo protetto. La fioritura avviene anche in ombra parziale se è molto luminosa, per esempio ai piedi di alberi con chioma leggera che lascia passare parzialmente i raggi solari.
Per ottenere i gigli non si utilizza il seme, che richiede tempi lunghi, ma il bulbo, che si acquista a fine inverno. Il bulbo, simile a una grossa cipolla, deve presentare un germoglio vigoroso. Se acquisti i bulbi sfusi, tastali uno per uno per verificare che siano sodi e privi di marcescenze. Pianta il bulbo in terra o nel vaso con il getto appena sotto la superficie: nel giro di pochi giorni lo vedrai emergere e crescere, formando i boccioli alla sommità. Si apriranno i fiori, splendidi e spesso profumati; durano a lungo. Se pianti i gigli in aiuola o in grandi vasi ti conviene proteggere il terreno con pacciamatura, per esempio la corteccia sminuzzata, per fare in modo che la terra resti sempre leggermente umida e che non crescano erbacce, in grado di competere con il giglio nell’assorbire i fattori nutritivi dal terreno. Ricorda che il giglio, come tutte le bulbose, ha bisogno di un terriccio sciolto e leggero, ricco di torba: COMPO SANA® Terriccio per Piante Fiorite è la scelta consigliata. Ha buona permeabilità e un’alta capacità di trattenere l’umidità.
I bulbi di giglio sono una prelibatezza per i topi di campagna (arvicole); se ce ne sono molti nel tuo giardino, meglio piantare i bulbi in una reticella di plastica, in modo che risultino protetti.
Mantenere correttamente
La cura del giglio
Pianta in grado di sopravvivere anche senza importanti forniture di acqua, il giglio ha bisogno però di essere ben irrigato nella fase di sviluppo; se lo stelo è idratato, è meno soggetto a spezzarsi e i boccioli ingrossano rapidamente. Ma come tutte le piante bulbose, il giglio non ama avere il bulbo immerso in terriccio fradicio. Il drenaggio è fondamentale, sia in aiuola che in vaso. Una buona regola è quella di creare uno strato di drenaggio con ghiaia o palline di argilla sul fondo, e di non lasciare acqua stagnante nel sottovaso. In autunno e inverno è bene che il terreno resti quasi del tutto asciutto: la marcescenza avviene rapidamente se la terra è bagnata e fredda a lungo.
Il giglio non è molto esigente in fatto di nutrizione. Il bulbo ha infatti accumulato al suo interno le risorse necessarie per germogliare. Sarà dunque sufficiente fornire al tuo giglio un concime come COMPO Concime per Ciclamini e Bulbose, concime liquido ad alto tenore di potassio e fosforo, nella fase di sviluppo dei boccioli. Quando la pianta ha finito la fioritura, fornisci una-due somministrazioni di COMPO Concime per Piante Fiorite con Guano, concime organo-minerale liquido a base di guano, per completare l’assorbimento di fattori nutritivi nel bulbo, garanzia per la fioritura dell’anno successivo.
In genere, la fioritura si mantiene bella per due-tre anni, poi è meglio piantare nuovi bulbi. Puoi comunque, nel tardo autunno, estrarre i bulbi e dividerli se trovi che hanno formato nuovi “figli”: fioriranno l’anno successivo. In inverno il bulbo va in riposo ed è meglio proteggere la terra, sia in aiuola che in vaso, con uno strato di corteccia o paglia. Se ti è possibile, sposta il vaso in un punto ben protetto dal gelo e sollevalo da terra posandolo su qualche mattonella; se il clima della tua zona è molto rigido, puoi proteggere il contenitore avvolgendolo in un telo di plastica a bolle.
Pianta nello stesso vaso profondo bulbi di giglio e piccoli bulbi primaverili come crochi e muscari: avrai una successione di colori e di forme dalla primavera all’estate.
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