I bulbi da fiore primaverili si piantano, secondo le specie e le varietà, da settembre a novembre, anche fino a dicembre se il clima non è ancora gelido, in terra leggera e fertile, anche in vaso: assicurano gran spettacolo di colori e spesso di profumi, dalla fine dell’inverno alla tarda primavera, scegliendo diverse specie e varietà di bulbi.
I giacinti vanno piantati fra ottobre e novembre, non prima né dopo; amano la luce ma se il sole primaverile è caldo tendono a sfiorire subito: meglio cercare una posizione con sole solo per poche ore. Anche i tulipani vanno piantati tra metà ottobre e fine novembre. I bulbi di narciso, soprattutto quelli di piccola dimensione, si piantano entro novembre; si accontentano di 5-10 cm di copertura, altrimenti il germoglio non ce la fa a raggiungere la superficie. In vaso, abbondate con la sabbia: almeno in proporzione del 50% rispetto al terriccio.
Muscari e scille preferiscono una piantagione precoce, già a metà settembre, mentre i crochi sono più versatili e possono essere collocati in terra anche a novembre e dicembre; la fioritura avviene da gennaio a marzo.
GLI ERRORI DA EVITARE
L'errore più frequente è quello di piantare i bulbi capovolti; il problema riguarda principalmente quelli di grossa dimensione, come i tulipani. In queste condizioni il germoglio cerca di farsi strada con un tortuoso giro, chiamato verso l’alto dalla forza della natura, ma la pianta produrrà steli deboli e la fioritura non appare. La regola è quella di collocare il bulbo con la punta rivolta verso l'alto. I bulbi piccoli, come quelli dei crochi, sono meno sensibili al problema e non è necessario assicurarsi che il punto di emissione del getto sia rivolto verso l'alto: germoglieranno comunque.
Non va dimenticato che le bulbose sono praticamente autosufficienti e richiedono pochissima acqua: un'innaffiatura al momento dell’impianto, poi è sufficiente la pioggia di stagione. Se proprio l'inverno dovesse essere mite e asciutto si può innaffiare moderatamente ogni 15 giorni, evitando di bagnare nei periodi di gelo.
Evitate di piantare bulbose dove sapete che si formano pozzanghere, o dove il terreno sia costantemente molto umido: marcirebbero entro breve tempo. Si dovrà fare in modo che non ci sia rischio di ristagni, grazie a uno strato drenante di ciottoli collocato sotto al terriccio, soprattutto se sono coltivate in vaso.
COME FARLE RIFIORIRE PER ANNI E ANNI
Una volta terminata la fioritura, le bulbose sono programmate geneticamente per effettuare un ciclo di assorbimento che consente al bulbo o rizoma di accumulare risorse nutritive nelle sue fibre; il processo avviene attraverso le radici ma soprattutto attraverso la funzione clorofilliana esercitata dalle foglie. Occorre quindi lasciarle appassire in modo naturale per almeno 6-8 settimane, prima di estrarre il bulbo da mettere in riposo fino all’autunno, operazione consigliata soprattutto per giacinti e tulipani; narcisi, muscari, crochi e altre piccole bulbose precoci possono rimanere nella terra e spesso si naturalizzano e si riproducono, tornando puntuali all’appuntamento di primavera per anni e anni, senza alcuna cura.
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