Fiori e sapori facili e resistenti
La meraviglia del Mediterraneo ha sempre colpito l’attenzione dei viaggiatori che visitavano l’Italia già nei secoli scorsi. Nel Nord Europa le piante che lungo le nostre coste crescono selvagge diventarono rapidamente gioielli da coltivare in giardino o in serra. Tra le piante mediterranee ce ne sono alcune la cui origine è mediorientale o asiatica, ma da sempre si sono ambientate nel nostro paese; alcune, come la buganvillea, vengono dalla lontana America centrale. Anche il re del Mediterraneo, l’indistruttibile oleandro dalla lunghissima fioritura, è originario dell'Asia ma è naturalizzato e spontaneo nelle regioni mediterranee e diffusamente coltivato a scopo ornamentale.
Le piante mediterranee hanno molte virtù: sono quasi sempre molto resistenti al caldo, alla siccità e al vento, e si adattano bene al giardinaggio sostenibile, perché sono piante del territorio che favoriscono la biodiversità e riducono al minimo l’utilizzo delle risorse idriche. Inoltre, i loro fiori attirano le api e gli insetti utili. Infine, non va sottovalutato che alcune sono anche ottime piante commestibili. La scelta è molto ampia e dipende dallo spazio che intendi dedicare; considera che molte, ma non tutte, crescono bene anche in vaso. Il limite è costituito dalle temperature invernali. Alcune piante mediterranee resistono anche nel Nord Italia, altre invece possono vivere solo in vaso con trasferimento in serra da ottobre a marzo, perché all’aperto non resistono al gelo o sono danneggiate dal terreno che rimane troppo freddo e bagnato in inverno.
Una selezione da provare
Il confine è sottile: la yucca viene da lontano, come la buganvillea, ed è quindi esotica, come anche l’oleandro che viene dall’Oriente, ma da secoli è ormai ambientata nel nostro Paese. Il tema è invece di grande attualità per alcune specie di origine esotica che tendono a diffondersi negli ambienti naturali, rubando spazio alle piante autoctone (ossia quelle del territorio) grazie alla loro resistenza e capacità di adattamento. Alcuni casi: la robinia, l’ailanto, il panace (Heracleum mantegazzianum) che ha effetti dannosi sulla pelle, la fitolacca e molte altre.
Per questo, se sei un giardiniere attento e sensibile dovresti sempre preferire le specie del territorio, che sono quelle che ti richiederanno anche meno manutenzione e meno attenzioni. L’introduzione di specie esotiche invasive costituisce uno dei più attuali problemi ambientali: è infatti considerata come una delle più preoccupanti cause di riduzione e di minaccia della biodiversità a livello mondiale. Secondo la Convenzione Internazionale sulla Diversità Biologica (CBD), sottoscritta a Rio de Janeiro nel 1992, le specie esotiche invasive rappresentano la seconda causa di riduzione di biodiversità.
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