Scheda informativa
Caratteristiche
Periodo di infestazioni
Descrizione
Informazioni generali sullo scarafaggio giapponese
Piccolo coleottero, grande danno: i coleotteri giapponesi sono in aumento
Foglie mangiate su piante da frutto, ortaggi distrutti e persino danni nel prato: lo scarabeo giapponese, che a prima vista sembra innocuo ed è anche bello, provoca ingenti danni alle piante, sia in agricoltura che in giardini e terrazzi.
Da dove viene lo scarabeo giapponese?
Lo scarabeo giapponese (Popilia japonica), originario dell'Asia e appartenente alla famiglia degli scarabei, si diffuse nel Nord America ben 100 anni fa e distrusse molti raccolti. Ora è attivo da diversi anni anche in alcune parti d'Europa: probabilmente è stato introdotto attraverso il commercio mondiale e i diversi mezzi di trasporto. Questa specie invasiva si è già diffusa in particolare in Lombardia, Piemonte e nella Svizzera meridionale, e risulta in espansione verso l’Emilia.
Lo scarabeo giapponese non è esattamente schizzinoso quando si tratta di scelta del cibo. A questo insetto piace mangiare oltre 300 specie di piante diverse. Il problema è che, sebbene abbia numerosi predatori nella sua terra natale, si diffonde in modo incontrollabile nelle zone appena conquistate e causa danni significativi sia alle piante ornamentali che a quelle utili, non trovandovi i suoi nemici naturali, e favorito dal clima. Questo insetto è un organismo nocivo da quarantena per l'Unione Europea. Il decreto ministeriale 22 gennaio 2018 definisce le misure d’emergenza per impedire la diffusione di Popillia japonica nel territorio della Repubblica italiana.
A prima vista, l’insetto mostra grandi somiglianze con altre specie della famiglia degli scarabei, con il suo corpo scuro dall'aspetto metallico; non è sempre facile capire se si tratta di questa specie invasiva o di altri tipi di scarabei molto comuni nei giardini.
Con una lunghezza di circa un centimetro, gli scarabei giapponesi hanno dimensioni simili ai maggiolini. La Popilia japonica si riconosce dal suo corpo luccicante, verde metallizzato e dalle ali marrone-rame. Ci sono due caratteristiche speciali che possono essere utilizzate per distinguere lo scarabeo giapponese dai suoi parenti: ha piccoli ciuffi di pelo bianco sull'addome, cinque su ciascun lato della groppa e due ciuffi di pelo leggermente più grandi all'estremità.
Anche gli scarabei giapponesi mostrano un comportamento speciale quando si sentono minacciati: in situazioni pericolose, allontanano un paio di zampe dal corpo per sembrare più grandi e pericolosi.
Gli scarabei giapponesi si nutrono in modo polifago. Ciò significa che non sono specializzati in singole piante: dagli alberi da frutto agli arbusti ornamentali, dai fiori a prati e ortaggi, questi coleotteri possono causare danni estesi a diverse specie vegetali. Sono particolarmente colpite le piante legnose come l'acero, il faggio, la quercia, il nocciolo e il noce. Tra le piante utili, nel menu della Popilia figurano principalmente meli, ciliegi e susini, nonché frutti di bosco, mais e patate. Anche i lillà e le rose sono molto apprezzati.
Gli adulti mangiano foglie, fiori e frutti di un'ampia varietà di specie vegetali, per cui una grave infestazione spesso porta a danni vistosi. Mangiano il tessuto fogliare tra le nervature, lasciando le foglie con il tipico aspetto “scheletrico”. Fiori e frutti mostrano erosioni irregolari. Questi insetti tipicamente si muovono “dall’alto verso il basso”. Ciò significa che iniziano a divorare i germogli giovani e freschi e procedono verso le parti più vecchie della pianta, in basso.
Le larve dello scarabeo giapponese sono dannose?
Questo coleottero si caratterizza per la sua grande propensione alla riproduzione. Dopo l'accoppiamento, un singolo insetto depone da 40 a 60 uova che svernano nel terreno. Quando le temperature aumentano in primavera, le larve migrano appena sotto la superficie del suolo e si nutrono delle radici dell'erba e gradiscono anche le radici di varie piante da giardino. Le larve sono di colore biancastro, con la testa dall'arancio al marrone chiaro, e si impupano dopo circa 4-6 settimane; lo scarabeo giapponese adulto si schiude tra maggio e luglio e inizia a moltiplicarsi rapidamente.
Il primo segno di un'infestazione nel prato possono essere macchie marroni che si sviluppano dalle radici morte. I danni provocati dalle larve si notano solitamente solo molto tardi, quando il prato ha già subito danni significativi. L'erba è “staccata” da terra e può essere arrotolata come un tappeto. Nel caso di gravi infestazioni l’intero manto erboso può andare incontro a disseccamento e distacco delle zolle erbose.
Rimedio
Come eliminare il problema
I coleotteri giapponesi (Popillia japonica) devono essere segnalati come organismi nocivi da quarantena in tutta l'UE. Se vedi uno scarabeo giapponese, segnala immediatamente la scoperta all'autorità fitosanitaria competente, indipendentemente dal fatto che lo scarabeo sia stato trovato vivo o morto. Se possibile, scatta una foto del sospetto parassita.
Ti conviene cercare il tema Popilia nel sito della tua Regione per trovare le indicazioni operative e normative. Per esempio, la Regione Piemonte ha reso disponibile un documento PDF che riporta indicazioni utili per il rilevamento e la lotta in ambiente agrario, orti e giardini e campi sportivi.
Anche la Regione Lombardia ha reso pubblico il documento relativo alla prevenzione e lotta contro la Popilia; sono state disposte oltre 2000 trappole di monitoraggio controllate settimanalmente dai tecnici del Servizio Fitosanitario; si chiede la collaborazione di tutti i cittadini perché le trappole, corredate da un cartello informativo, non vengano spostate, sottratte o manomesse. L’utilizzo di trappole è fortemente sconsigliato in orti o giardini privati in quanto il loro potere attrattivo è di molto superiore alla capacità di cattura e di conseguenza la vegetazione che si vuole proteggere, foglie, fiori e frutti, subisce invece danni ancora più rilevanti.
Per controllare P. japonica nei giardini, negli orti o sui terrazzi, il Servizio Fitosanitario della Lombardia, area molto colpita dal problema, consiglia di raccogliere manualmente i coleotteri e di farli cadere in un secchiello con una soluzione di acqua e sapone, che risulta letale per gli insetti, per poi eliminarli. Per proteggere i frutti è possibile invece coprire la chioma degli alberi con una rete antinsetto che deve essere scossa al mattino presto, quando i coleotteri sono pressoché immobili.
Il ricorso a trattamenti insetticidi è giustificato esclusivamente in presenza di infestazioni importanti. In questo caso è necessario seguire attentamente le indicazioni del Servizio Fitosanitario; l’effetto del trattamento è purtroppo di breve durata perché l’insetto è molto mobile e sono possibili nuove infestazioni dalle aree verdi limitrofe.
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