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Vischio: storia, leggende e tradizioni

È bello, elegante e fa pensare subito al Natale: il protagonista indiscusso di tutto il periodo delle festività è il vischio. Il vischio è un arbusto semiparassita che nasce spontaneamente nei boschi d’Europa e d’America. Si sviluppa spesso su querce e meli, ha una forma cespugliosa, con rami sempreverdi e fiori riuniti in fascette e bacche globose. Le sue bacche sono cariche di liquido vischioso ed è proprio da questa caratteristica che deriva il suo nome. Da sempre il vischio è uno dei simboli indiscussi del Natale e su questa pianta sono nate tantissime leggende, come quella famosa del “bacio”. Ma perché il vischio è legato alla fortuna e quali sono le radici di queste credenze?

Le storie più belle sul vischio

Il vischio è una decorazione natalizia amatissima: il suo aspetto ramificato lo rende perfetto per decorare la tua casa e dare un tocco di colore ad ogni ambiente. Fin dai tempi più remoti, il vischio è stato considerato ricco di magia e sacralità. Vediamo insieme le storie più belle legate a questa pianta.

Il vischio come simbolo sacro

ll vischio ha sempre portato con sé un’aura di sacralità: per gli antichi, questo arbusto era simbolo di vitalità, fertilità e protezione contro il veleno. Gli antichi sacerdoti druidi consideravano sacro il vischio della quercia, che veniva tagliato con una falce dorata durante la sesta notte di luna. Il rito prevedeva anche il sacrificio di due tori, per assicurare ai destinatari della preghiera una vita lunga e tanta prosperità.

Il potere curativo del vischio

Nell’antica simbologia, il vischio serviva per allontanare malattie e disgrazie. Associato alla resurrezione dagli antichi celti, il cespuglio era un dono degli dei, che permetteva di accedere al mondo sotterraneo scacciando i demoni. La parte erbacea del vischio veniva utilizzata a scopi curativi: ancora oggi gli infusi a base di foglie di vischio aiutano a ridurre lo stress e ad alleviare problemi cardiocircolatori e respiratori. Nell’antichità il vischio veniva dunque raccolto tutto l’anno, anche durante l’estate: il cerimoniale di raccolta era molto caratteristico e culminava con l’utilizzo della pianta come decorazione all’interno delle case, per allontanare le streghe. Le tradizioni europee sul vischio vennero poi introdotte negli Stati Uniti grazie ai flussi migratori: proprio in questo Paese il rito del vischio è, ancora oggi, particolarmente sentito nel periodo di Natale.

Perché il vischio è diventato uno dei simboli del Natale?

Essendo il vischio una pianta tradizionalmente associata a fertilità, fortuna e buon auspicio, viene utilizzato nelle nostre case come decorazione natalizia e come augurio di abbondanza. Viene utilizzato per addobbare porte, cesti regalo e lampadari, per accogliere in casa le persone e condividere con loro la fortuna generata.

Perché ci si bacia sotto il vischio?

Una delle tradizioni più belle legate al Natale è il cosiddetto “bacio sotto il vischio” da parte degli innamorati. Gli innamorati che si scambiano un bacio sotto il vischio dovrebbero, per tradizione, allontanare la malasorte e i problemi di coppia. Questo piccolo “rito” natalizio assume diversi significati a seconda della cultura nel quale è inserito. Ad esempio, secondo alcune tradizioni, chi si trova sotto il vischio non può rifiutare un bacio. E ancora, in Francia, l’usanza legata al vischio era dedicata al giorno di Capodanno, come buon auspicio per l’anno in arrivo. In tempi remoti, invece, il bacio sotto al vischio era legato alla festa dei Saturnalia e in seguito ai riti del matrimonio. Il vischio, infatti, era simbolo di fertilità e per questo le coppie si baciavano sotto l’influenza di questa pianta, augurandosi un matrimonio prosperoso. Un'ulteriore lettura di questa tradizione arriva dalla Scandinavia.

Il mito scandinavo

Una delle storie sul vischio più belle è quella associata alla dea Frigg, la dea delle coppie. Il vischio era la pianta cara alla dea Frigg, madre del dio del sole estivo Baldur. Baldur aveva continue visioni di morte e la dea, preoccupata, decise di convocare tutti gli elementi naturali della Terra per far promettere loro di non far del male al figlio. Baldur sì sentì dunque al sicuro, ma questa certezza durò poco. Il dio del male Loki venne a sapere che l’unico elemento naturale a non aver giurato protezione a Baldur era il vischio. Il dio dell’inverno Hoder, su suggerimento di Loki, lanciò una freccia verso il cielo, unita ad un ramoscello di vischio, colpendo Baldur mortalmente. Le lacrime versate dalla dea sul vischio che uccise il figlio si trasformarono in bacche perlate. Da quel giorno, la dea Frigg promise pace e amore a tutti coloro che si fossero trovati sotto il vischio. Il vischio diventò quindi un simbolo di non violenza, sotto al quale celebrare solo gesti amorevoli, come appunto il bacio.

 

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