Sovescio: alternative all'orto
Quando l'estate sta lentamente volgendo al termine e hai già raccolto i tuoi ortaggi, è arrivato il momento del sovescio, chiamato anche “concimazione verde”, una pratica antichissima per mantenere e aumentare in modo del tutto naturale la fertilità del suolo. Per queste ragioni il sovescio è utilizzato in tutte le culture e in tante parti del mondo ed era una pratica regolare negli orti italiani del passato, nonché in agricoltura quando ancora non esistevano i concimi pronti all’uso. Oggi si assiste al ritorno di tecniche tradizionali che erano state abbandonate perché richiedevano tempo a disposizione: una di queste è appunto il sovescio, ripresa anche nell’agricoltura industriale e importante per le produzioni biologiche. Quando il terreno resta vuoto dopo una coltivazione, per evitare che venga colonizzata dalle erbacce e per nutrire la terra si semina una specie da sovescio, scelta fra quelle che alla fine del ciclo, quando sono quasi appassite, possono essere interrate restituendo così al suolo una buona dose di sostanza organica, che si trasformerà in humus. Fra le specie da sovescio ci sono veccia, loietto, senape, trifoglio, valerianella, colza, facelia e altre specie. Vanno falciate quando ben sviluppate e lasciate sul terreno. Poi con il motocoltivatore si interrano questi residui nello strato più superficiale del suolo, dove si decomporranno apportando nutrimento. Tuttavia, il sovescio non è adatto a tutti gli orti, perché zucche, zucchine, meloni o pomodori possono ancora essere raccolti fino al tardo autunno. Vi presentiamo quindi alcune buone alternative!
Con la pratica chiamata sovescio, nel terreno vengono seminate piante come facelia, lupini, grano saraceno, calendule, trifoglio incarnato, erba medica e altre. Esistono anche sacchi di sementi in mix, specifiche per sovescio. Queste piante assicurano che il terreno impoverito dalle precedenti coltivazioni venga nuovamente arricchito di azoto e assuma una consistenza morbida e sciolta, ideale per semine e trapianti. Dopo l'inverno, le piante, che sono state degradate dal gelo invernale, vengono semplicemente lavorate nel terreno in modo che il suolo sia ben preparato per essere utilizzato: si potranno piantare ortaggi come cetrioli, cavolo rapa, carote o bietole senza ulteriori aggiunte di concime. Per piante con un elevato fabbisogno nutritivo come pomodori, zucche o meloni, dovresti incorporare anche fertilizzanti a lungo termine prima di piantare: in questo modo le piante troveranno tutti i nutrienti di cui hanno bisogno, oltre ad assicurare una buona consistenza del terreno grazie al sovescio.
Il sovescio è particolarmente indicato per orti di grandi dimensioni, in cui è possibile lasciare un'area inutilizzata, a riposo. In un orto ampio si può operare su quattro cicli di produzione: questo significa che l'orto è diviso in quattro aree. Ogni anno tre di queste zone vengono piantate con tre diversi gruppi di ortaggi (elevati consumatori di energie, medi consumatori e ortaggi poco esigenti di concime) mentre la quarta area resta in pausa. Al posto delle verdure, nell’area a riposo in estate viene seminato il sovescio, che da un lato ha un bell'aspetto e attira molti insetti utili, e dall'altro fa bene al terreno. L'anno successivo, tutte le piante da orto si spostano, in modo che un'altra area possa ora beneficiare del sovescio.
Inoltre, non tutte le piante sono ugualmente adatte come concime verde. Gli ortaggi coltivati e le piante da sovescio dovrebbero appartenere a diverse famiglie di piante. Ciò significa che, ad esempio, lupino, trifoglio e veccia, che appartengono alla famiglia dei legumi, non sono raccomandati per il sovescio se piselli o fagioli, che sono sempre legumi, sono già stati nella zona o si vorrà coltivarli in quell’area nell’anno successivo. Inoltre, le piante da sovescio dovrebbero provenire da famiglie diverse per prevenire l'affaticamento del suolo e fare davvero qualcosa di buono per il nutrimento.
Se hai solo un piccolo orto, invece di attuare la gestione su quattro cicli come sopra suggerito puoi semplicemente spostare il sovescio a fine estate; una volta liberato il terreno dalle coltivazioni che a fine agosto sono giunte al termine del loro ciclo produttivo, potrai seminare le piante di sovescio. Il periodo di fine estate è infatti ideale per la semina di molte specie che migliorano il terreno come trifoglio, lupino, facelia, senape gialla, veccia o ravanello.
Se nel tuo orticello ci sono piante che continuano a produrre anche in settembre e ottobre, cosa che spesso accade negli orti italiani, è difficile rinunciare ai raccolti settembrini per seminare il classico sovescio; le piante da sovescio hanno bisogno di un po' di tempo prima dei geli per crescere e allentare il terreno con le loro lunghe radici, e per arricchirlo di azoto. Conviene quindi pianificare di destinare alcune settimane alla realizzazione del sovescio. A seconda della fascia climatica, le piante da sovescio dovrebbero essere seminate al massimo entro inizio ottobre. Facelia, senape gialla e trifoglio persiano sono adatte al sovescio tardivo in autunno.
Se hai un orto che resta in produzione anche a novembre, dovrai attuare scelte diverse per nutrire e rigenerare il terreno, È possibile utilizzare i fertilizzanti organici: stallatico granulare o sfarinato, cornunghia, concime bio come COMPO Bio Concime Organico Universale con lana di pecora. La sua natura biologica attiva un'ampia varietà di microrganismi nel terreno che influiscono positivamente sulla creazione di un ricco humus, che accoglie e nutre le radici. Inoltre il suolo viene allentato, non diventa troppo compatto e fangoso né troppo sciolto al punto da perdere subito i fattori nutritivi a seguito del dilavamento con le piogge autunnali. Va detto anche che il concime biologico è gradito ai lombrichi, che garantiscono una buona struttura del suolo. Il concime con lana di pecora, inoltre, aumenta la capacità di conservare a lungo un buon livello di umidità, e offre un vantaggio importante: è sufficiente una concimazione per ottenere un effetto nutritivo a lungo termine, fino a 5 mesi.
Un’altra possibilità interessante e ideale per chi è particolarmente sensibile ai temi ambientali è COMPO Organic & Recycled Concime Granulare Universale, vegano, a base di materie prime vegetali; è composto esclusivamente da sottoprodotti provenienti dall'industria alimentare. Ideale per tutte le tipologie di piante, ornamentali ed orticole, in vaso e piena terra.
Inoltre, la scatola esterna è in cartone riciclato, e il sacchetto interno è in plastica riciclata di post consumo. Ideale per i terreni destinati ad accogliere ortaggi, frutti ed erbe aromatiche.
Mentre le classiche piante da sovescio possono essere seminate da marzo a ottobre, la concimazione con prodotti a lungo termine si fa generalmente a fine inverno, a meno che la fascia climatica e l’andamento meteo non consentano di continuare a produrre ortaggi anche in autunno e inverno, magari sotto tunnel protettivi. La concimazione autunnale è consigliata se il terreno è molto impoverito e indurito e ha bisogno di ritrovare una consistenza adatta alla lavorazione; in questo caso l’azione del nutrimento organico combinata con l’azione del freddo e delle intemperie invernali è un buon mix per poter lavorare bene il terreno a fine inverno, introducendo una seconda concimazione a lungo termine.
Affinché il terreno non sia eccessivamente fertilizzato e allo stesso tempo si possa garantire che le piante abbiano nutrienti sufficienti, è necessario osservare rigorosamente le informazioni sul dosaggio riportate sulla confezione del concime scelto. Qui di seguito troverai informazioni specifiche su come applicare il fertilizzante.
Dopo aver ripulito la terra da eventuali erbacce e aver smosso bene la crosta superficiale indurita dal caldo estivo, puoi unire il concime al terreno nell'orto. Spesso il suolo non ha bisogno di essere preventivamente annaffiato se l’attività delle piogge è stata sufficiente. Tuttavia, se il terreno è molto secco e non è prevista pioggia nei giorni successivi, ti consigliamo di innaffiare il terreno, moderatamente e non subito prima della lavorazione; deve infatti presentarsi morbido e umido ma non bagnato. Affinché i fattori nutritivi del concime organico possano essere rilasciati, devono essere soddisfatti due requisiti: il terreno deve avere una certa temperatura, non troppo bassa né troppo calda, e deve avere un buon livello di umidità. Solo questi fattori assicurano che i nutrienti possano essere messi a disposizione delle piante. Il concime va incorporato lavorando superficialmente il terreno (a 3-4 cm di profondità), cercando di garantire una distribuzione uniforme. Dopo ogni applicazione occorre irrigare moderatamente il terreno.
Lasciare il terreno libero aiuta a migliorarne la consistenza grazie all’azione del gelo, della pioggia e della neve, ma può comportare l’arrivo di molte erbe infestanti portate dal vento. Si può quindi scegliere una situazione intermedia proteggendo la terra con un velo di non-tessuto o un telo da pacciamatura traspirante, oppure con ramaglie. Ottima anche la paglia oppure le canne di palude.
Se hai già seminato un prato fiorito adatto ad attirare api e altri insetti utili con fiordalisi, calendule, girasoli, facelia o lupini in una delle parcelle dell’orto, puoi semplicemente lasciarlo lì, anche dopo che i fiori sono appassiti in autunno. Servono infatti anche come sovescio e forniscono la necessaria protezione del suolo in inverno. In primavera puoi lavorare il terreno incorporando i resti dei fiori ormai secchi. Se la parcella sarà poi destinata a ortaggi estivi che sono forti consumatori di energie nutritive, dovrai comunque aggiungere concimazioni organiche a partire da fine inverno.
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