Utilissime per mascherare pareti in cemento, per rivestire grigliati e formare tetti di foglie e di fiori sulle pergole, le specie rampicanti offrono la possibilità di risolvere problemi pratici come la creazione di schermi verticali che garantiscono la privacy e la formazione di zone ombreggiate.
La scelta è davvero ampia e comprende anche specie annuali di rapido sviluppo. Prima di soffermarsi a valutare l’aspetto estetico, è bene chiedersi qual è lo scopo del rampicante: se deve proteggere un muro o coprire una recinzione, potrebbe essere preferibile un sempreverde la cui funzione rimane attiva anche durante l'inverno.
Chi ha difficoltà a garantire potature regolari potrebbe trovarsi in difficoltà con specie di rapidissima crescita durante la stagione vegetativa, come la vite americana e canadese, molto veloci a salire in altezza, e la clematide selvatica (Clematis viticella), capace di allungare i rami di oltre due metri nel giro di poche settimane.
Se il supporto non è davvero robusto, è meglio evitare le piante vigorose e dalla chioma pesante, come glicine, bignonia, caprifoglio e viti rampicanti, tutte specie che in breve tempo arrivano a deformare se non abbattere la struttura sulla quale stanno arrampicandosi, quando essa non è sufficientemente robusta.
Alcune specie, come la vite canadese, sviluppano piccoli dischi adesivi con cui si attaccano perfettamente a qualsiasi superficie liscia, ricoprendola con una fitta rete di sottili ramificazioni; altre raggiungono lo stesso risultato tramite radici aeree prodotte lungo il fusto che aderiscono al supporto costituendo un saldo ancoraggio per un'efficiente ascesa verticale, come nel caso dell’edera. Chi non desidera avere le piante ancorate al muro, con il rischio di danneggiare l’intonaco, dovrà preferire le rampicanti senza radici aeree, che si avvolgono ai graticci, come il falso gelsomino, il glicine e la passiflora.
LE RAMPICANTI PER BALCONI E TERRAZZI: SCELTA DEL CONTENITORE
In balconi, terrazzi e cortili le piante a portamento rampicante sono un’eccellente risorsa, permettendo di sfruttare le superfici verticali per aumentare la quantità di verde e mascherare il cemento. Se le piante sono coltivate su supporti inseriti nel vaso stesso, su un sottovaso con rotelle, è anche possibile spostarle, modificando l’aspetto dell’insieme in base alle necessità del momento e all’andamento stagionale.
Le specie perenni vigorose, come il glicine, il caprifoglio, la vite americana e canadese, la buganvillea e la bignonia esigono contenitori grandi; occorre scegliere bene la posizione del vaso perché poi non sarà facile spostarlo, e bisogna tenere conto del fatto che entro due o tre anni sarà necessario svasarle per ridurre il pane radicale, che avrà riempito completamente il contenitore, altrimenti la crescita rallenta vistosamente. Le clematidi danno risultati soddisfacenti, così come il rincospermo, in vasi stretti e profondi, se vengono garantite le necessarie ore di sole e il regime di irrigazione e la concimazione sia regolare.
Il migliore risultato in vaso lo si ottiene con le specie rampicanti annuali a sviluppo rapido, come il pisello odoroso e l’ipomea, che consentono di coprire colonne, graticci o strutture di sostegno nel giro di poche settimane.
Al momento dell’impianto in vasi e fioriere, il substrato consigliato è COMPO Naturasol® Fioriere e riempimenti, miscela equilibrata di torba pregiata e sostanza organica umificata per donare supporto e nutrimento, perlite per migliorare sofficità, permeabilità e aerazione delle radici e attivatore radicale Turbo Radici® per aumentare il successo del trapianto. Prima di stendere il terriccio, sul fondo del contenitore occorre uno strato di COMPO Biglie di Argilla espansa, per il drenaggio, coperto da un pezzo di velo non-tessuto affinché non si mescoli al terriccio. È utile coprire la superficie del terriccio, intorno al fusto delle piante, con COMPO Corteccia di pino marittimo, che protegge dalla rapida disidratazione in estate e dal gelo in inverno.
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