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Scheda informativa

Melo

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Esigenze

Annaffiatura:
mezzo
Luce:
Sole/mezz'ombra
Cura:
media

Periodo di raccolta

Caratteristiche

Campo di applicazione:
Aiuole, bordure, prati
Altezza di crescita:
5-8 m
Colore dei fiori:
Bianco

Piantare correttamente

Piantare meli

Tipologie di mele: dalle varietà invernali alle quelle ipoallergeniche

Dopo la Polonia, è l'Italia il maggiore produttore europeo di mele e nel nostro Paese i consumi delle varie tipologie sono in costante crescita. Questo frutto, ottenuto da un albero che appartiene alla stessa famiglia delle rose (Rosacea), è molto coltivato anche a livello amatoriale, per il suo ricco raccolto, ma anche per la sua grande varietà di tipologie diverse. Secondo stime autorevoli, nel mondo esistono oltre 20.000 varietà di mele.

Se stai cercando la varietà di melo giusta per il tuo angolo di verde, ci sono diversi criteri che possono giocare un ruolo nella tua decisione:

  1. il periodo di raccolta e la durata di conservazione del frutto
  2. la resistenza alle malattie e ai parassiti
  3. la compatibilità con eventuali allergie
  4. il gusto o la consistenza del frutto
  5. la forma di crescita dell'albero

 

 

1) Epoca di raccolta e maturazione dei frutti

Preferisci lavorare direttamente le tue mele, per trasformarle magari in succhi e marmellate, o è meglio per te conservarle durante l'inverno per non dover mai rinunciare alla frutta fresca? A seconda di quando vuoi raccogliere e utilizzare le tue mele, dovrai scegliere la varietà in funzione del periodo di raccolta, del tempo di maturazione e della durata di conservazione. Ad esempio, le mele invernali spesso possono essere conservate fino alla primavera successiva.

  • Le varietà autunnali sono generalmente pronte per la raccolta da settembre a ottobre. I frutti sono subito pronti da mangiare e possono essere conservati fino a Natale. Ad esempio, la mela autunnale dal sapore dolce "Santana" è particolarmente interessante. Altre varietà raggiungono la maturazione solo dopo poche settimane.
  • Le mele invernali sono quelle che di solito vengono conservate per diversi mesi dopo essere state raccolte in autunno e sono pronte da mangiare solo a partire da novembre/dicembre. Sono le classiche mele da conservazione. Tra queste figurano varietà come la “Red Ice Apple” o la “Campanina”, ma anche la famosa e aromatica mela “Annurca”.
  • Le varietà precoci, conosciute anche come mele estive, sono pronte per essere raccolte e consumate nei mesi estivi. Tra esse ci sono le ottime Gala, croccanti, profumate e prodotte in grande quantità da alberi di forma gradevole.

2) Resilienza

Anche la resilienza è un criterio importante nella scelta della giusta varietà di mele. A livello amatoriale è utile orientarsi verso varietà resistenti alle malattie, caratteristica presente spesso nei meli antichi locali che in passato erano stati selezionati proprio per la loro capacità di produrre generosamente con poche cure e pochi interventi antiparassitari.

 

3) Tolleranza alle allergie

Anche se le mele in genere sono ben tollerate, in alcune persone possono provocare reazioni allergiche, accompagnate da bruciore e formicolio in bocca. Sono possibili anche reazioni cutanee o mancanza di respiro. Sono soprattutto le varietà più recenti a scatenare queste reazioni. Tuttavia, esistono anche varietà di mele, come "Santana", "Boskoop" o "Gravensteiner", considerate anallergiche. Fondamentalmente le vecchie varietà sono meglio tollerate e sono utilizzabili in moltissime ricette, come quelle che trovi in questo articolo

 

4) Sapore

Quando si tratta di mele ce n'è per tutti i gusti. In tutte le regioni italiane ci sono vecchie varietà locali, e quelle moderne sono declinate in tanti modi, da quelle croccanti e asprigne a quelle più morbide e dolci. Per esempio, la mela “Sant’Anna” è tenera, succosa e acidula, la celebre “Abbondanza” è molto profumata e dolcissima.

 

5) Abitudine di crescita

Se vuoi piantare un melo, dovresti prima pensare a quale forma di albero si adatta meglio al tuo giardino e al tuo progetto. La forza di crescita della pianta dipende dalla base di innesto utilizzata e questa può variare. Nel garden center o in vivaio potrai trovare esemplari che sviluppano forme diverse.

  • Per il frutteto domestico è spesso adatto un albero standard, che con un'altezza del tronco di circa 180 centimetri raggiunge poi, con la ramatura, altezze fino a 8-10 metri. La forma ricorda molto da vicino il melo naturale selvatico. Esistono anche portainnesti che formano alberi più bassi, con chioma vigorosa, che raggiungono altezze di crescita fino a 5 metri.
  • Se hai a disposizione solo poco spazio, puoi scegliere varietà di alberi ad arbusto, che rimangano piccoli. Raggiungono altezze da 2 a 3 metri. Grazie alla loro crescita snella e poco ingombrante sono scelte perfette salvaspazio.
  • Non devi rinunciare al melo nemmeno sul balcone o sulla terrazza: i meli colonnari  sono ideali per essere piantati in un vaso. Questi mini alberi crescono in altezza senza allargarsi. Particolarmente apprezzate sono le varietà di melo “Ballerina”.

Altri vantaggi e svantaggi: i meli di piccola dimensione hanno il vantaggio di produrre molto prima e non è necessario aspettare anni per avere il massimo del raccolto. Grazie alla loro bassa statura, sono anche più facili da curare e potare. Al contrario, i meli più grandi spesso regalano una maggiore aspettativa di vita, molti decenni, e grande resistenza.

Piantagione:

Chi volesse piantare un melo, dovrà considerare le distanze. Per questo, si prenda come riferimento la chioma che avrà l’albero quando sarà adulto. In linea generale, dovrebbero bastare 8-10 m per le specie ad alto fusto. Per gli alberi a spalliera, basteranno 2,5-3 m. Per la messa a dimora, sono particolarmente indicati i nostri terricci speciali per piante, che forniscono alle pianta le sostanze nutritive di cui hanno idealmente bisogno nel periodo iniziale.
Nei luoghi in cui sono possibili gelate tardive, non si dovrebbero piantare questi alberi, altrimenti i fiori ghiaccerebbero, rendendo impossibile lo sviluppo dei frutti.

La giusta posizione per il melo

Il melo cresce meglio su terreni argillosi e ricchi di sostanze nutritive. Preferisce una posizione soleggiata. Può sopportare anche una posizione parzialmente ombreggiata, ma luminosa. Più sole prende, più fiori e frutti migliori produrrà. Una posizione ben arieggiata previene i danni dovuti al gelo e le infezioni da agenti patogeni. Il terreno dovrebbe essere ben drenato per evitare ristagni idrici; se l'albero è troppo bagnato, diventa particolarmente suscettibile alle malattie fungine.

 

Quando posso piantare il mio melo?

Il momento giusto per piantare dipende se l'albero è a radice nuda o in contenitore. In linea di principio gli alberi da frutto coltivati ​​in vaso possono essere piantati tutto l’anno. È preferibile piantare i meli a radice nuda da ottobre a fine marzo.

In generale, l'autunno è il periodo perfetto: è necessaria meno irrigazione e l'albero può formare nuove radici e crescere bene entro la primavera successiva. 

 

Come piantare il melo?

  1. Per fornire sufficiente umidità alle radici, immergi la zolla in un secchio d'acqua per alcune ore prima di piantare.
  2. Scava una buca almeno 20 centimetri più profonda dell'altezza della zolla e larga almeno il doppio. Quando si piantano più meli, occorre mantenere le distanze necessarie tra loro: dovrebbe esserci uno spazio di almeno 1,5-2 metri.
  3. Prima di piantare, osserva la zolla e rimuovi eventuali radici danneggiate; accorcia di un terzo le radici principali più grosse, se è a radice nuda.
  4. Ora puoi posizionare l'albero nella buca. la ramificazione delle radici principali deve essere appena sotto la superficie del terreno e il punto di innesto dell'albero dovrà risultare appena sopra il terreno.
  5. Inserisci nella buca un robusto paletto da utilizzare come tutore. Ciò fornisce all'albero la stabilità necessaria.
  6. Riempi la buca con COMPO SANA® Terriccio per trapianti: contiene l’attivatore radicale Turbo Radici® che consente un rapido sviluppo dell’apparato radicale. Migliora la struttura e la stabilità del terreno e contenendo concime assicura nutrizione garantita per 10 settimane. Pressa bene il terriccio intorno al fusto calpestandolo con i piedi.
  7. Ora puoi legare il tuo alberello al tutore, con una corda elastica o una banda da fissaggio apposita per alberi, indicata perché non danneggia il fusto e la sua corteccia.
  8. Se occorre pota la pianta in modo che formi una corona di rami uniforme.
  9. Infine, forma intorno al fusto una vaschetta nel terriccio, in modo che l'acqua possa raggiungere subito le radici dell'albero. Ora annaffia bene il tuo melo.
  10. Se vuoi piantare in vaso, assicurati che il contenitore sia abbastanza grande. Dovrebbe essere da circa 20-30 litri. Anche i fori di drenaggio sono fondamentali, affinché l’acqua di irrigazione in eccesso possa defluire. Prima di piantare, colloca sul fondo del contenitore uno strato di COMPO Biglie di argilla espansa per ottenere uno strato drenante.

Importante: tutte le varietà di meli non sono autoimpollinanti. Ciò significa che hanno sempre bisogno di un altro albero come impollinatore, nelle vicinanze. Questo è l'unico modo in cui l'albero può produrre frutti. Il risultato è assicurato se pianti 2-3 esemplari diversi: assicurati che abbiano lo stesso periodo di fioritura affinché l'impollinazione possa avvenire senza problemi. Le varietà impollinatrici consigliate sono: “Golden Delicious”, “Granny Smith”, “Imperatore”, “Royal Gala””. Inoltre, anche il melo da fiore, di colore bianco o rosa, è un ottimo impollinatore universale per tutti i meli da frutto.

 

 

 

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Quotemark

Un ricco raccolto grazie all’impollinazione tramite vento

Poiché quasi tutte le specie di melo sono autosterili, esse hanno bisogno sempre del polline di un’altra specie adatta per la fruttificazione.

RENE WADAS, il medico delle piante

Mantenere correttamente

La cura del melo

Irrigazione:

Affinché il tuo melo possa crescere in sicurezza, ha bisogno di una buona scorta d'acqua nel terreno, soprattutto dopo l’impianto. Se non piove, assicurati di annaffiare regolarmente.

Suggerimento: è meglio annaffiare generosamente il tuo albero circa una o due volte a settimana invece di fornire piccole quantità d'acqua più spesso. Ciò incoraggia la pianta a formare radici che vanno in profondità. In questo modo, in caso di siccità prolungata, il melo può aiutarsi, se necessario, sfruttando le riserve idriche presenti negli strati più profondi del terreno. Per evitare che l'umidità evapori dopo l'irrigazione, puoi anche pacciamare il terreno, ad esempio con COMPO Corteccia di Pino Marittimo.

 

Dopo 4-5 anni, i meli ben radicati di solito necessitano di annaffiature aggiuntive solo durante i periodi di caldo estremo e siccità. Un esemplare piantato in vaso, invece, necessita di irrigazione permanente, poiché può contare solo su un volume limitato di terreno che inevitabilmente si asciuga in fretta. Innaffia il tuo melo in vaso ogni volta che lo strato superiore del terreno sembra asciutto al tatto. Tutta l'acqua nel sottovaso che l'albero non ha assorbito deve essere eliminata, per evitare malattie fungine delle radici.

 

Concimazione:

Per fornire sostanze nutritive in modo ottimale, concima per la prima volta in primavera, intorno a metà marzo, con un concime a lungo termine come COMPO BIO concime organico universale con lana di pecora. Ciò fornisce tutte le sostanze nutritive necessarie per un massimo di 5 mesi, in modo che la pianta possa continuare a sviluppare numerosi fiori e frutti. Ripeti la concimazione in caso di piante deboli o terreno poco fertile, utilizzando un prodotto a pronto effetto; in vaso, prevedi concimazioni regolari con un prodotto liquido come COMPO Bio Concime Orto Frutta.

Potatura:

La potatura regolare è essenziale per mantenere il tuo melo sano e in forma. Puoi scoprire come farlo al meglio nel nostro articolo

Quando fioriscono i meli?

Oltre all'abbondante raccolto, in primavera il melo regala una meravigliosa fioritura. I suoi fiori sbocciano in genere ad aprile (anche prima nei climi miti e costieri) e incantano anche le api e altri insetti impollinatori.

Il tuo melo non fiorisce

Se la pianta non fiorisce nel primo anno dopo il trapianto, di solito non è motivo di preoccupazione. A volte ci vogliono fino a 5 anni per avere una prima fioritura. Anche gli alberi molto vecchi potrebbero non produrre più fiori. Dovresti osservare questi suggerimenti affinché il tuo melo sviluppi con successo i fiori:

1. Se la pianta ha prodotto numerosi fiori e frutti l'anno precedente, la carenza di fiori potrebbe essere causata da un'alternanza naturalePer alcune varietà, si alternano anni con molti fiori ad altri con minore produzione. Questo fenomeno può essere prevenuto diradando all'inizio dell'estate, cioè rimuovendo fiori e frutti in eccesso.

2. Eventuali brinate e gelate tardive possono rovinare il raccolto. I danni da gelo si riconoscono dalla colorazione marrone sui boccioli o sui petali. Per evitare danni, scegli per il tuo melo un luogo aperto e soleggiato, dove l'aria può circolare bene. Durante la fioritura, in previsione di eventuali abbassamenti sotto zero della temperatura puoi proteggere l’albero dalle gelate notturne anche con un telo di non-tessuto sulla chioma. Se nella tua zona si verificano spesso gelate primaverili, è consigliabile piantare varietà a fioritura tardiva, come la “Hi Hearly”.

3. I meli fioriscono sostanzialmente solo sui rami ben lignificati; in genere i getti formatisi nella primavera precedente, quindi, non danno fiori e frutti. Se l'albero è stato potato troppo in primavera o in autunno, anche i boccioli dei fiori potrebbero essere stati rimossi. Ciò si traduce in una forte crescita di nuovi germogli, ma a scapito della fioritura.

 

La raccolta: come riconoscere le mele mature?

Per garantire che il raccolto sia di buona qualità, è possibile utilizzare un test per determinare il momento giusto per la raccolta. Per fare questo, inclina la mela leggermente verso l'alto sul ramo: se il frutto si stacca facilmente dal ramo, è già pronto per essere raccolto. Raccogliete le mele una per una a mano e fate attenzione a non danneggiare il frutto quando lo mettete nel cestino, perché solo le mele integre e senza ammaccature possono essere conservate a lungo.

 

Suggerimento: conservare le mele correttamente

Le cosiddette mele da conservazione vanno raccolte prima che siano mature. Per conservarle è adatta una cantina o altro ambiente con sufficiente umidità, al riparo dal gelo ma non troppo calda.

Se hai un surplus di raccolto di mele estive, poco conservabili, trasformale in salse, ottime con le carni e le omelettes, o marmellate da assaporare sul pane e nelle crostate.

 

Consiglio: non conservare le mele insieme ad altri frutti, perché emettono un gas di maturazione, l'etilene, che fa maturare troppo rapidamente gli altri frutti.

 

 

Melo: parassiti e malattie

Sfortunatamente il melo non è risparmiato da malattie e parassiti; per poter agire in prevenzione è bene saper riconoscere correttamente il problema.

1. Un problema comune è l'infestazione da ticchiolatura, un fungo (Venturia inaequalis) che si manifesta in primavera con macchie verde oliva sulle foglie, che poi si seccano. Macchie bruno-nere si diffondono anche sul frutto, provocando profonde crepe e favorendo i marciumi. Puoi saperne di più in questo articolo 

2. Piuttosto raro, ma molto pericoloso, è il cosiddetto fuoco batterico (Erwinia amylovora). La malattia colpisce soprattutto i giovani germogli, foglie e fiori, che diventano neri e appaiono "bruciati". Poiché il fuoco batterico può diffondersi rapidamente ad altre piante, una volta chiarita senza dubbio un'infestazione occorre eliminare subito le piante colpite.

3. L’oidio (Podosphaera leucotricha) si manifesta anche su piante del genere Malus. Le foglie e i germogli colpiti presentano uno strato bianco farinoso, e si seccano. L'agente patogeno sverna nelle gemme e viene trasmesso alle nuove foglie. Pertanto, quando appare per la prima volta l'oidio, occorre rimuovere le punte dei germogli colpiti per combattere l'agente patogeno fungino e impedirne la diffusione.

A scopo preventivo si consiglia di puntare su varietà di mele antiche, robuste e poco sensibili alle comuni malattie del melo. Puoi anche prevenire con successo la ticchiolatura del melo, l'oidio e e altre malattie con la giusta scelta della posizione (soleggiata, ariosa e ben distante da altre piante) e della routine di cura e concimazione.

Oltre alle malattie, ci sono alcuni parassiti dannosi:

1. Particolarmente fastidiosa è l'infestazione da parte della carpocapsa, i cui bruchi si annidano nel torsolo del frutto. Puoi scoprire come riconoscere un'infestazione in questo articolo 

2. Anche gli afidi, in particolare l'afide del melo (Dysaphis plantaginea), sono spesso un fastidio. Un'infestazione da afidi si riconosce solitamente dall'escrezione appiccicosa degli animali, la melata. Spesso si forma anche una muffa fuligginosa nera (fumaggine). In presenza di una leggera infestazione è sufficiente asportare i germogli colpiti. Un aiuto è offerto da una formulazione biologica, COMPO Bio Sapone molle.

3. La tignola del melo (Yponomeuta malinellus) è un altro insetto fastidioso. I bruchi di questa farfallina a volte possono ridurre notevolmente la resa dei frutti. Di solito un'infestazione può essere riconosciuta intorno a maggio dalle vistose ragnatele bianche sui rami in cui si trovano i bruchi (per questo l’insetto è noto anche come “ragno del melo”). Il modo più semplice per eliminare il fastidioso parassita è rimuovere le ragnatele manualmente il prima possibile con un getto d'acqua o una scopa. 

 

 

 

Il nostro CONSIGLIO

Alcune varietà di mela possono essere conservate a lungo e sviluppano il loro aroma pieno solo dopo qualche tempo. Il posto ideale per conservare le mele è un locale al buio, non soggetto al gelo e fresco, con temperature attorno ai 4-6 °C e alta percentuale di umidità (90-95%).

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COMPO. Piante meravigliose con semplicità

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